il Romanticismo


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Alessandro Manzoni

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Alessandro Manzoni

Nasce a Milano nel 1785,compie i suoi studi in collegio e ricorderà sempre con risentimento questo periodo per i metodi autoritari adottati nella sua educazione. Nel 1806 sposa la ginevrina Enrichetta Blondel,la sensibilità religiosa della moglie, protestante convertitasi poi al cattolicesimo,mette in crisi il suo atteggiamento nei confronti della religioni ma con un lungo periodo di letture e di meditazione gli fa ritrovare la fede e lo porta anche a scoprire i temi fondamentali della sua ispirazione letteraria.

Manzoni è l'autore più rappresentativo del Romanticismo italiano. Poi del trionfo della libertà è un poemetto scritto a sedici anni per celebrare la Repubblica Cisalpina. Inni sacri cinque composizioni poetiche che celebrano le solennità più importanti della chiesa:La Restaurazione;Il nome di Maria,Il Natale,La Passione,La Pentecoste.

Odi due composizioni poetiche,Marzo e Il cinque Maggio,nelle quali Manzoni riflette sui fatti storici che sta vivendo;in esse ben si esprime la funzione di impegno civile che lo scrittore attribuisce all'arte. Tragedie Il Conte di Carmagnola e Adelchi; in entrambe le opere sono presenti il tema del tradimento,visto come elemento ricorrente ed inevitabile dei rapporti umani,il tema del conflitto tra realtà e ideali,tra potere e morale,il tema della provvidenza divina in cui disegni appaiono imperscrutabili. E infine i Promessi Sposi romanzo storico pubblicato una prima volta nel 1827 e in una seconda versione tra il 1840 e il 1842.


"La madre di Cecilia"
di Alessandro Manzoni


Renzo arriva a Milano mentre imperversa la peste e va in cerca della casa in cui dovrebbe trovarsi Lucia. Tutto in torno a lui,è morte e desolazione:la strada era piena di cadaveri i quali erano sui carri guidati dai monatti,che avevano il compito di raccogliere i corpi degli appestati e di portarli ai luoghi di sepoltura.

Renzo allungò il passo,cercando di non guardar quei cadaveri coperti alla meno peggio, ma vide una donna il cui spetto indicava una giovinezza avanzata,ma non trascorsa e vi traspariva una bellezza come coperta lievemente da un velo e appannata da una grande sofferenza: quella bellezza morbida languida e al tempo stesso nobile e solenne.
A Renzo non colpì solo il suo aspetto,ma anche perchè portava in collo una bambina,morta,però ben curata con i capelli divisi sulla fronte con un vestito bianchissimo,non la teneva a giacere ma sorretta,su un braccio con il petto appoggiato al petto;e il capo posava sull'omero della madre con un abbandono più forte del sonno:proprio dalla madre perchè anche se la somiglianza dei due volti non l avesse testimoniato l avrebbe manifestato chiaramente quello del volto che tra i due esprimeva ancora un sentimento.

Un gruppo di monatti andarono contro la donna per prenderle la sua bambina,ma la madre di Cecilia si tirò indietro dicendogli che non l ha dovevano toccare perchè voleva essere lei stessa a mettere la figlia sul carro. Cosi dicendo pose loro una borsa e la lasciò cadere nella mano la quale il monatto le tese. Infine la donna gli chiese di impedire anche agli altri di togliere a Cecilia i suoi ornamenti e gli annuncia che,quando tornerà dovrà prendere non solo il suo corpo ma anche quello dell'altra
figlioletta.

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